Presto l'accesso al dato dato assumerà un ruolo e un contesto di integrazione completamente diverso.Per introdurvi al mondo del Mash-Up consiglio di ascoltare questa intervista di Robin Good a Marshall Kirkpatrick di TechCrunch, capiremo la natura dei mash- ups e la relazione con il mondo Web 2.0 a cui non potremo sottrarci.
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Alcuni passi interessanti tradotti...
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RG: "Mi piacerebbe parlare con te di Web 2.0 e della sua relazione con i Mash Ups. Ora immaginati di avere di fronte a te persone che conoscono i new media ma anche persone che non li conoscono."
Marshall Kirkpatrick: "Bene, quando penso ai Mash Ups penso a tecnologie che prendono dati da una fonte e li utilizzano all’interno di un altro programma, sito e contenuto, di solito per visualizzare delle relazioni tra dati ma non esclusivamente.
Sono in molti a conoscere i maps mash ups, dove dei dati da una determinata fonte o applicazione vengono visualizzati all’interno di mappe.
Queste sono spesso cose altamente tecniche e sono molte le questioni su cui gli esperti dibattono: come ad esempio il modo migliore di esporre i dati e di integrarli tra più fonti. Fortunatamente grazie ai nuovi sviluppi, anche persone con una conoscenza tecnica limitata iniziano a fare mash-up tra più programmi ed applicazioni Web."
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RG: "Perciò, tu consiglieresti questo tipo di applicazioni a dei dirigenti media tradizionali? Potrebbero essere delle nuove opportunità di business per loro oppure no ?"
Marshall Kirkpatrick: "Penso che in molti già lo fanno perché rappresenta una necessità al tempo del WEB 2.0 in cui sempre più persone sono consapevoli di questo servizio. Non passerà ancora molto da quando saranno gli stessi utenti finali a richiedere l’abilità di mixare tool e dati da Internet. Le aziende dovranno con il tempo permettere una fruizione più ampia dei propri dati senza obbligare l’utente ad usufruirne solo all’interno dei propri strumenti e risorse."
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