Quella cinese è una delle lingue più complesse del mondo. La traduzione ideogrammatica è uno scogli più aspri anche per i sinologi più esperti, necessario da superare per la corretta comprensione di un modello culturale sincretico e certamente diverso da quello occidentale. In questo nostro contributo esamineremo e tradurremo alcuni ideogrammi, persuasi che solo interpretando correttamente la cultura cinese si può comprendere correttamente il mondo medico tradizionale, elaborato da questa civiltà attraverso una storia ininterrotta di 30 secoli.
La lingua giapponese non ha un alfabeto simile al nostro, ma una scrittura mista ideografica e fonetica. Essa si basa essenzialmente sull'uso di ideogrammi detti kanji (kan = antico nome della Cina; ji = carattere) e si avvale di due sillabari kana denominati hiragana (hira = comune, gana = carattere prestato: carattere prestato di uso comune) e katakana (kata = parte; kana = carattere prestato: carattere prestato in parte).
L'ideogramma (kanji in giapponese) è un simbolo che rappresenta l'idea dell'oggetto a cui si riferisce.
I kanji giapponesi sono ideogrammi ispirati da quelli cinesi del quinto e sesto secolo.
Bisogna comunque tener presente che il giapponese parlato è differente dal cinese e che da allora il Giappone ha inventato e personalizzato diversi ideogrammi.
Ci sono più di 50.000 ideogrammi, ma per legge libri, giornali e indicazioni stradali se ne utilizzano circa 5.000.
I kanji vengono impiegati per rappresentare tutte le parole che hanno un preciso significato. Si compongono generalmente di due parti:
La lingua giapponese non ha un alfabeto simile al nostro, ma una scrittura mista ideografica e fonetica. Essa si basa essenzialmente sull'uso di ideogrammi detti kanji (kan = antico nome della Cina; ji = carattere) e si avvale di due sillabari kana denominati hiragana (hira = comune, gana = carattere prestato: carattere prestato di uso comune) e katakana (kata = parte; kana = carattere prestato: carattere prestato in parte).
L'ideogramma (kanji in giapponese) è un simbolo che rappresenta l'idea dell'oggetto a cui si riferisce.
I kanji giapponesi sono ideogrammi ispirati da quelli cinesi del quinto e sesto secolo.
Bisogna comunque tener presente che il giapponese parlato è differente dal cinese e che da allora il Giappone ha inventato e personalizzato diversi ideogrammi.
Ci sono più di 50.000 ideogrammi, ma per legge libri, giornali e indicazioni stradali se ne utilizzano circa 5.000.
I kanji vengono impiegati per rappresentare tutte le parole che hanno un preciso significato. Si compongono generalmente di due parti:
- una, chiamata radicale, fornisce il significato generico del carattere;
- l'altra, detta fonetica, consente la lettura del carattere stesso.
fonte: Scuola-judo-tomita
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